di Matteo D’Agostino (Schio, Vicenza)
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Esperto Internet Marketing e Google Partner certificato, specializzato in web marketing alla University of California e all’Oxford College of Marketing.
LE ULTIME NOVITA’ A PROPOSITO DI KEYWORD E COPYWRITING
L’annuncio del recente, ennesimo aggiornamento dell’update Google Panda (giunto alla sua 26esima versione), ha richiamato l’attenzione dei web marketers di mezzo mondo. A pochi mesi dalla 25esima versione e – si presume – dalla 27esima annunciata per dicembre/gennaio, il motore di ricerca ha fatto un ulteriore passo verso la perfezione assoluta, grazie ad alcuni accorgimenti che riguardano la comprensione dei testi (e non solo). Interpretare il contenuto di una pagina web, del resto, è il vero, essenziale lavoro di Google. Un miglioramento in questo senso dunque non stupisce, vista la crescita esponenziale di pagine web in ogni lingua del mondo. Come si ripercuote tutto questo nella SEO e nel copywriting di oggi?
Leggendo gli articoli in rete, la parola che riassume più delle altre il cambiamento in atto è fluff content (letteralmente “contenuto peluria”). Questo tipo di contenuto pare il bersaglio del Panda di fine 2014. Non c’è più posto per contenuti con qualche keyword all’interno e un basso livello di approfondimento. Nemmeno allungare la brodaglia o inserire titoli e sottotitoli sembra utile. Stavolta bisogna rimboccarsi le maniche e puntare su un approccio umano, cioè spostare il tiro dal fluff content per i robot, che tutto sommato andava ancora bene, all’interesting content per l’utente, che d’ora in poi diventerà l’unica arma a disposizione dei web copywriter, nonché la base di qualunque strategia SEO.
CHE COSA VUOL DIRE IN CONCRETO INTERESTING CONTENT
In concreto, per piacere a Google bisogna conquistare l’interesse degli utenti, motivo per cui preferiamo parlare di interesting content e non più di quality content (un contenuto può essere anche di qualità ma non avere molte attrattive per il lettore). Per fare un buon lavoro, occorre scrivere in italiano corretto, utilizzare un linguaggio naturale, rispondere alle domande degli utenti meglio di chiunque altro (in rete, ovviamente), sfruttare elenchi puntati, tabelle, link esterni (molti non li usano pensando che disperdano la lettura). Ma soprattutto, massima attenzione alle parole correlate all’argomento. Ridotta l’efficacia della keyword piazzata in diversi punti dell’articolo, è giunto il momento di approfondire la keyword principale con concetti ad essa legati. Come dire: vocabolario alla mano, è ora di ripassare l’italiano. E tu, cosa ne pensi in proposito?
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