Come essere primi su Google: 9 sistemi per scalare le SERP


matteo dagostino consulente filosofico

di Matteo D’Agostino (Schio, Vicenza)

Esperto Internet Marketing e Google Partner certificato, specializzato in web marketing alla University of California e all’Oxford College of Marketing.


Come apparire in prima pagina su Google? Rispondere a questa domanda è fondamentale: essere ai primi posti su Google vuol dire ottenere il massimo della visibilità. In 9 punti, vediamo quali sono i 9 sistemi per diventare primi nelle SERP di Google.

La richiesta che più ricorre fra i miei clienti è la stessa che dà il titolo a questo articolo: come essere primi su Google? Una domanda in apparenza banale (basta pagare, dirà qualcuno, e in un certo senso è anche vero), ma che tuttavia non è possibile liquidare in poche parole. Non nel 2023. Perché essere primi “su Google” vuol dire a tutti gli effetti tante cose, declinate in molteplici possibilità. Essere primi con un risultato organico? O essere primi con un annuncio sponsorizzato? Essere primi nella sezione notizie di Google? O in quella relativa alle immagini? E ancora: diventare primi grazie a un video YouTube? O magari a un PDF ben costruito, ricco di informazioni, fotografie e dati interessanti? Partiamo da un dato di fatto: Google, oggi, ci offre un discreto ventaglio di opzioni per apparire in prima pagina. Se fino a una decina di anni fa erano i contenuti testuali – e solo loro – a dominare la scena, oggi le SERP, ovvero le Search Engine Results Pages, sono affollate di altre tipologie di risultati, come i video YouTube o come appunto le immagini. E chissà che altro ci riserverà il futuro…

Non solo: perché arrivare in prima pagina richiede comunque una strategia di posizionamento in linea con i principi esposti da Google stessa nelle sue risorse, ad esempio nella Guida introduttiva all’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO)vademecum che è bene leggere con attenzione nella misura in cui si cercano risposte e best pratice in merito. Già dalle prime righe, tanto per citare una precisazione essenziale, leggiamo che:

L’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) prevede spesso modifiche di entità ridotta a parti del tuo sito web. Viste singolarmente, queste modifiche potrebbero apparire come miglioramenti di scarsa importanza, ma quando vengono combinate con altre ottimizzazioni possono avere un impatto notevole sull’esperienza utente e sulle prestazioni del sito nei risultati di ricerca organica  

Questo è un primo punto fondamentale da tenere a mente. Non esistono “azioni magiche”, anche perché se così fosse sarebbero tutti in prima pagina ai primi posti. Un posizionamento nella top 10 o addirittura nella top 5 è frutto di una combinazione di lavoro, costanza, idee, valutazioni e tentativi, talvolta efficaci e talvolta no.  Ci vuole tempo e ci vuole pazienza, anche se parliamo di campagne sponsorizzate, in teoria le più veloci e dirette. Come fare quindi e a quali attività dare la precedenza? Da dove iniziare la “scalata verso il milione”? Se davvero vuoi sapere tutto, ma proprio tutto, su questo argomento, prenditi il tempo necessario e leggi una a uno questi 9 punti, corrispondenti a 9 sistemi per scalare la prima pagina di Google. Cominciamo proprio da lei, l’ottimizzazione SEO.

1) OTTIMIZZARE UN SITO WEB PER APPARIRE IN PRIMA PAGINA

Ottimizzare un sito web per essere primi su Google

Il primo sistema in ordine di importanza che viene riportato di solito nei manuali di marketing si chiama SEO, acronimo di Search Engine Optimization. L’ottimizzazione per i motori di ricerca non è altro che un insieme di azioni che riguardano svariati aspetti del sito web, dell’ecommerce o del portale che si cerca di piazzare ai primi posti di Google. Curare questi aspetti significa rafforzare il sito e il suo appeal agli occhi dei motori di ricerca, un risultato che dipende anche dalla qualità dei link in ingresso da altri portali, blog e magazine (possibilmente focalizzati sullo stesso argomento, servizio o prodotto da noi trattato). Semrush, nel suo articolo 9 SEO Best Practices to Improve Your Organic Traffic, elenca per l’appunto 9 best practice per incrementare il traffico organico. Fra queste vale la pena citare:

  • l’inserimento di alt-tag in ogni immagine (vedi punto 5)
  • la costruzione di una link building interna al sito
  • creare contenuti di valore per l’utente (prossimo punto)

Ma l’elenco potrebbe andare anche oltre le 9 best practice. È chiaro che l’esperienza di chi ottimizza il sito risulta imprescindibile per un lavoro a regola d’arte. Più elementi e più variabili si conoscono, maggiori sono le chance di avere successo e incrementare le performance del sito web stesso. Nella nostra guida digitale Trovare nuovi clienti via web puoi leggere tante altre regole auree da conoscere e applicare con l’obiettivo di ottimizzare la propria presenza in Internet: scarica gratis l’ebook in meno di un minuto!

2) CREARE CONTENUTI (POST, NEWS, ECC) OTTIMIZZATI SEO

Creare contenuti ottimizzati SEO

Content is the king, recita un vecchio adagio di Bill Gates passato poi alla storia. E ancora è così, in effetti: il contenuto è il re, ovvero lo strumento migliore per ottenere visibilità e macinare posizionamenti in prima pagina. Ma che cosa vuol dire, in concreto, “creare contenuti ottimizzati SEO”? Innanzitutto significa trovare gli argomenti più gettonati e quindi più ricercati dagli utenti. Se, ad esempio, abbiamo deciso di scrivere questo articolo con questo titolo (Come essere primi su Google), un motivo c’è. Fiondati su Google e inizia a digitare le parole che ritieni più affini al tuo business. Seleziona SOLO i completamenti automatici suggeriti, verificando quali e quanti risultati già esistono per quella combinazione di parole (in gergo, per quella keyphrase). Se la concorrenza è scarsa, e se, dunque, ci sono pochi articoli e contenuti che già parlano dello stesso “topic”, mettiti all’opera e scrivi un primo contenuto sotto forma di post o di news!

Mettiamo caso che tu venda lampade a LED. Le ricerche più frequenti potrebbero essere:

  • lampade da soffitto di design
  • come si usano le strisce LED
  • plafoniere cosa sono
  • come illuminare il giardino con i LED

Le stesse combinazioni potrebbero portarti a elaborare questi titoli:

  • 5 modelli di lampade da soffitto di design
  • Come si usano le strisce a LED
  • Plafoniere: cosa sono e come sceglierle
  • Come illuminare il giardino con i LED

… e così via all’infinito! Se conosci Salvatore Aranzulla, ti consiglio di dare un’occhiata al suo portale e studiare con attenzione quello che fa da anni per arrivare in prima pagina. Che cosa ti sembrano i titoli dei suoi articoli, se non parole chiave tali e quali a quelle suggerite da Google e ricercate dagli utenti?

Esempi parole chiave per arrivare primi su Google

3) CAMPAGNE ADVERTISING PPC PER ESSERE PRIMI SU GOOGLE

Advertising per essere primi su Google

In passato abbiamo già parlato di campagne advertising su Google. Lo abbiamo fatto qui nelle news ma anche nelle pagine dei servizi, dato che questo è, a tutti gli effetti, uno dei nostri servizi più richiesti. Il funzionamento di questo sistema per essere primi su Google è presto detto: al posto dei contenuti scritti da un copywriter o da un esperto SEO (news, post, ecc) e al posto del sito web inteso come Home Page, nella prima pagina dei risultati apparirà uno degli annunci creati per quella che viene definitiva una “campagna PPC” (Pay-Per-Clic). La grossa differenza rispetto ai primi due sistemi è che questi annunci vengono a costare un tot (di solito si tratta di centesimi di euro) ogni volta che vengono cliccati da un utente (sia su Google, sia nei siti c.d. partner). Rispetto alla creazione di contenuti ottimizzati SEO e rispetto all’ottimizzazione del sito nel suo complesso, la campagna di advertising è dunque un sistema esclusivamente a pagamento, dove ogni clic viene pagato dall’inserzionista (azienda, professionista, commerciante o privato che sia).

Lanciare una campagna di questo genere è facile, meno facile è però contenere la spesa ottenendo il massimo dalle inserzioni, e cioè dagli annunci. È il motivo per cui esistono professionisti come me, qualificati – grazie ad appositi corsi di formazione – per aiutare imprenditori e non solo a pianificare e poi gestire (e poi monitorare) una campagna di advertising proficua. A questo proposito ti invito a spulciare nel nostro portfolio, una semplice pagina del sito dove abbiamo raccolto decine di aziende e realtà che si sono affidate a noi e al nostro metodo Eviblu. In che cosa consiste? Prenota la tua analisi SEO gratis per saperlo: non ti costa niente, ma può darti tutte le risposte che stai cercando, velocizzando il tuo processo di apprendimento. Che cosa riceverai con l’analisi gratuita?

  • Valutazione della situazione SEO attuale
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4) PUBBLICARE VIDEO PER DIVENTARE PRIMI SU GOOGLE E YOUTUBE

Se pensi che la partita si giochi solo con i contenuti di testo, con il sito web e con la pubblicità, ti sbagli di grosso. Negli ultimi anni i video YouTube, complice l’acquisizione di YouTube da parte di Google, sono diventati co-protagonisti del posizionamento online. Ti basta una ricerca qualunque per rendertene conto. Come per magia, tra i risultati classici di tipo testuale, vedrai comparire anche i risultati di Google:

Esempio di posizionamenti con risultati video

Questo accade in maniera ormai sistematica, perché più il tempo passa, più vengono generati video ottimizzati SEO, capaci di soddisfare le ricerche e le domande degli utenti della rete. Come si monta una tapparella? Video Youtube. Come si cambia una gomma? Video Youtube. Come si coltiva la melanzana? Video Youtube. Per alcune ricerche, come questa sulla melanzana, i video appaiono addirittura ai primi posti, prima ancora di qualsiasi altro risultato. E allora? E allora se sei abbastanza furbo, puoi evitare perfino di avere un sito web, puntando invece alla creazione e allo sviluppo di un canale Youtube, dove ospitare video in target con la tua audience. Ad esempio, nel caso della melanzana, se vendi sementi o attrezzature da giardino online.

Come arrivare primi con i video Youtube

Sia chiaro, anche questo approccio è tutto tranne che semplice, ma se hai confidenza con la videocamera e non ti manca una minima dose di creatività, puoi entrare a gamba tesa nel mondo di YouTube, un mondo dove, per molti settori, manca ancora una vera concorrenza. Pensaci, anche perché gli stessi video, oltre a darti visibilità su Google, possono finire ai primi posti anche di YouTube, il secondo sito più visitato… nientemeno che dell’intero pianeta!

5) COME ARRIVARE PRIMI GRAZIE ALLE IMMIGINI CON ALT TAG

Immagini con alt tag per arrivare primi su Google

Google, come abbiamo visto in apertura, ha allargato di molto gli orizzonti delle sue ricerche. Oggi non esiste più soltanto la pagina dei risultati (nome in codice Tutti), ma anche altre sezioni, come i video, come le notizie e come le immagini. Ma come fa Google, un motore di ricerca ancora prevalentemente semantico (basato quindi sul linguaggio scritto) a capire e classificare il contenuto di un’immagine? La risposta si chiama alt-tag. L’alt-tag, vocabolo che rimanda al linguaggio HTML, non è altro che un nome, o anche una descrizione, che viene assegnata all’immagine stessa per esplicitarne il significato. Nel suo Image Alt Text: What It Is, How to Write It, and Why It Matters to SEO, il colosso Internet di Hubspot chiarisce quelle che sono le best practice per la scrittura dell’alt tag.

Si tratta, giova sottolinearlo, di questioni che vanno al di là delle sole SERP nella sezione Immagini. In ballo c’è infatti anche la User Experience di chi naviga un sito web (ottimizzato o meno). In che senso? Nel senso che, come spiega la stessa Hubspot:

Alt text not only provides a better user experience to users with disabilities — it provides a better UX to all users. Say, a visitor has a low-bandwidth connection so the images on your webpage aren’t loading. Instead of just seeing a broken link icon, they’ll also see the alt text. This will allow them to glean what the image was meant to convey.

Chiaro? Un’immagine che non viene visualizzata (per infinite ragioni) può comunque essere interpretata dall’utente grazie appunto al testo sostitutivo a lei assegnato. Onde evitare di conseguenza ambiguità, consiglio sempre di arricchire il sito e le immagini in esso pubblicate con un alt tag (o alt text, o alt description, sono tutti sinonimi).

6) LINKEDIN PULSE: UN MODO DIVERSO PER ARRIVARE PRIMI

Quando non abbiamo ancora sufficiente autorevolezza per scrivere articoli e news e puntare ai primi posti, possiamo provare ad appoggiarci ad altri canali e quindi altre piattaforme con una maggiore visibilità. Fra queste c’è ad esempio LinkedIn, business social network con milioni di iscritti in tutto il mondo. Su Linkedin, una volta creato il proprio account, esiste uno spazio apposito dedicato alla pubblicazione di news e ribattezzato LinkedIn Pulse. I post scritti e pubblicati in questo spazio vengono indicizzati da Google, finendo quindi nello sterminato database digitale dei server di Mountain View, ma… ma soprattutto, questi post, se ben scritti e ottimizzati, hanno dimostrato di avere un buon potenziale per arrivare ai primi posti in prima pagina, come attesta questo screenshot:

Posizionamento con articolo su LinkedIn Pulse

Ovvio, bisogna avere un account LinkedIn attivo e preferibilmente già ricco di contenuti e condivisioni. Un articolo una tantum caricato su LinkedIn Pulse potrebbe non raggiungere il grande pubblico e non posizionarsi su Google: meglio pianificare una strategia di posting lungimirante, inserendo link o informazioni che rimandano ai prodotti e servizi che si intende promuovere. Non è impossibile, ma come per tante altre azioni di SEO e di marketing per arrivare primi su Google, ci vuole costanza e capacità di analisi, correggendo la rotta là dove serve. Un consiglio universale, che vale per chi lavora per arrivare primo con le campagne di advertising, con i contenuti o con qualunque altra strategia.

7) ARRIVARE PRIMI CON PRODOTTI SU GOOGLE SHOPPING

Arrivare primi su Google Shopping

Se il tuo business prevede la vendita online di prodotti, ho una buona notizia per te: curando la descrizione, l’alt-tag e la pagina dove è ospitata la scheda prodotto stessa, potresti finire ai primi posti della sezione Shopping di Google. In questa sezione vengono mostrati infatti i prodotti di vari ecommerce più o meno famosi, come Mediaworld, Trony, Leroy Merlin e così via. La concorrenza potrebbe essere elevata, ma non demordere: come per i video, per le immagini e per i risultati testuali, così per i prodotti la posta in gioco è altrettanto alta. Riuscire ad arrivare ai primi posti nella sezione Prodotti vuol dire infatti essere ai primi posti anche nella sezione Tutti – inteso come Tutti i risultati – di Google. Lavora quindi al meglio anche in questa prospettiva e sviluppa il tuo ecommerce al massimo delle tue capacità e del suo potenziale.

8) LE NOTIZIE PER ESSERE PRIMI SU GOOGLE NEWS

Essere primi su Google News

Se non hai un sito web da ottimizzare, non vuoi lanciare un canale YouTube e non ti interessa coltivare le tue relazioni su LinkedIn per portare un giorno i tuoi articoli e contenuti ai primi posti, puoi comunque sperare di apparire nella prima pagina di Google grazie a una strategia simile a quella di LinkedIn, attuata però su altre piattaforme come magazine, blog, riviste online e quotidiani digitali. Il trucco è molto semplice e te lo voglio spiegare in pochi passaggi:

  • trova portali in target con il tuo business
  • cerca di capire se ospitano guest post, ovvero articoli scritti da esterni (giornalisti, copywriter, imprenditori, professionisti del marketing)
  • se ti sembra che ci sia spazio per questo genere di contenuti, contatta la redazione e chiedi quali sono le condizioni per pubblicare una news (prezzo, format, tempistiche, ecc)
  • scrivi la news in ottica SEO, o affidati alla redazione del portale per delegare la scrittura a loro
  • pubblica l’articolo con un link che rimanda al tuo sito, al tuo ecommerce o alla tua landing page
  • verifica a distanza di qualche ora se l’articolo ha raggiunto la prima pagina della sezione Google News!

Il vantaggio principale di questo approccio è dato dalla rapidità di comparsa della notizia. Non si parla di settimane, come per gli articoli, né di giorni, come per i video Youtube: Google News è un contenitore decisamente più dinamico e viene aggiornato di continuo, motivo per cui una notizia, se rilevante e ottimizzata, può apparire in questa sezione già a distanza di qualche ora dalla sua messa online. Provare per credere, naturalmente sfruttando portali e affini a cui appoggiarsi per la pubblicazione della news (v. il punto precedente).

9) LANDING PAGE E MINI SITI VERTICALI DA PRIMA PAGINA

Landing page per arrivare primi

A volte non occorre imbastire un sito vetrina popolato con tante pagine e tante sezioni ottimizzate. Se l’argomento è molto di nicchia, ha più senso creare una landing page (o sito one page) o in alternativa un mini sito con 2-3 sezioni, purché “verticale”. Che cosa significa landing page o mini sito verticale? Né più né meno vuol dire che il mini sito o la pagina di atterraggio (questa la traduzione di landing page) dovranno trattare un solo tema principale, tema che può corrispondere a un servizio o a un prodotto. Ti faccio un esempio concreto: per uno dei nostri clienti, attivo nel settore del trasporto in conto terzi, abbiamo sviluppato una landing page abbinata a una campagna PPC advertising su Google. Questa landing page è diventata in pochi giorni uno dei risultati più cliccati per la rispettiva parola chiave di interesse, e cioè “trasporto con bisarca” (e parole correlate).

Verticalizzare è sicuramente un sistema fra i più validi per restringere il campo, ridurre la concorrenza e ricavarsi un proprio spazio in prima pagina. Non bisogna infatti mai dimenticare che i numeri sono relativi, per cui accaparrarsi poche ricerche grazie a un posizionamento in top 3 è sempre meglio che non ricevere alcuna visita e alcun clic per un posizionamento in quarta o quinta pagina relativo a parole chiave più ricercate (ma anche più competitive, e quindi meno accessibili). Lo sforzo e i soldi spesi devono essere giustificati dai risultati ottenuti: spendere tanto per ottenere poco può dare enormi soddisfazioni in termini puramente simbolici, se però quello che ci preme è il fatturato, ecco che il nostro obiettivo deve essere un investimento coerente con le possibilità economiche e il ROI (Return On Investment).

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CONCLUSIONI: COME SI FA AD ARRIVARE PRIMI SU GOOGLE?

In definitiva, per essere primi su Google ci sono molte strade (e strategie). Noi di Eviblu non diamo mai una ricetta universale, perché di fatto non c’è una ricetta universale. Preferiamo invece studiare lo scenario, la concorrenza, le attività già svolte dal cliente per conto proprio o con l’aiuto di altri professionisti, e solo a quel punto ci muoviamo per delineare un piano di posizionamento su Google. Ciò che bisogna tenere presente è che non tutti i sistemi elencati in questo articolo hanno gli stessi costi e le stesse tempistiche. Per alcuni ci possono volere settimane, per altri ci vogliono mesi o perfino anni (pensiamo alla crescita di un canale Youtube come numero di iscritti. La consapevolezza delle proprie possibilità e dei propri mezzi è per questo indispensabile nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato: ecco perché la consulenza e l’analisi iniziale sono di fondamentale importanza. Partire lancia in resta senza una visione chiara di ciò che conviene o non conviene fare non porterà mai a nulla. 
Meglio preparare prima il terreno, e poi seminare. Scopri come!


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