20 strategie per promuovere il tuo sito web su Google


matteo dagostino consulente filosofico

di Matteo D’Agostino (Schio, Vicenza)

Esperto Internet Marketing e Google Partner certificato, specializzato in web marketing alla University of California e all’Oxford College of Marketing.


Come promuovere un sito web su Google? Quali strategie attuare per ottenere la massima visibilità? In che modo distinguersi dalla concorrenza ed emergere nei risultati di ricerca? Domande che ogni imprenditore dovrebbe porsi nel momento in cui decide di promuoversi nel mondo digitale. Google è infatti una sorta di imbuto che seleziona siti web, ecommerce, portali e blog tutte le volte che un utente lancia una query (interrogazione). È lui che decide chi mostrare e chi nascondere agli occhi del pubblico e dei potenziali clienti. Ed è con lui che bisogna confrontarsi se si vuole raggiungere la visibilità migliore, quella della prima pagina e, in particolare, dei primi posti in prima pagina.

Riuscirci non è semplice, perché richiede una serie di attività complementari a volte molto tecniche. Esistono tuttavia anche metodi più immediati perché a pagamento, come gli annunci pubblicitari (o sponsorizzati) che Google stessa offre tramite i suoi canali dedicati. In questa guida vogliamo parlare di entrambe le strategie, quelle c.d. naturali e quelle a pagamento. Vediamo quindi le 20 cose da fare per promuovere il sito su Google e aumentare traffico, contatti e vendite.


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STRATEGIE PER PROMUOVERSI SU GOOGLE A COSTO ZERO

1. CURARE GLI URL: IL PRIMO STEP PER OTTIMIZZARE UN SITO

Url ottimizzati per Google

Fondamentale per avere un sito web ottimizzato e “amico di Google” (Google freindly) è verificare gli url delle singole pagine. Se questi non sono già ottimizzati, bisogna provvedere il prima possibile al loro aggiornamento. Un esempio banale in proposito è il seguente:

– url NON ottimizzato → esempio.it/4usoik&_euniouniubnskejdnfkj

– url ottimizzato → esempio.it/vendita-materassi-online

La differenza è evidente: nel secondo caso abbiamo un url parlante, che facilita il lavoro al motore di ricerca e offre un certo messaggio all’utente. Un approccio che premia di conseguenza il sito stesso attribuendogli un buon punteggio di qualità. Attenzione solo a non cambiare url in corso d’opera: se il sito è già online da anni, l’operazione andrà gestita con estrema attenzione, utilizzando redirect dal vecchio al nuovo url.

2. SCRIVERE CONTENUTI SEO FRIENDLY (CON KEYWORD)

Scrivere contenuti SEO friendly

Seconda strategia indispensabile per promuoversi agli occhi di Google è quella di fornire contenuti di alta qualità. A fare la differenza saranno articoli informativi, con parole chiave d’interesse (le keyword o keyphrase), privi di errori grammaticali e sintattici, aggiornati e completi. Pubblicare contenuti del genere nel proprio sito sotto forma di news o pagine istituzionali (dove per pagine istituzionali intendiamo ad es. le sottosezioni servizi) è un ottimo sistema per farsi amare dai motori di ricerca e, cosa ancora più importante, dagli utenti della rete. Scopri il nostro servizio di redazione contenuti per siti web!

3. AVVIARE E GESTIRE UN BLOG PER LA TUA NICCHIA

Promuoversi con un blog

Ve lo diranno tutti e ve lo diciamo anche noi: avere un blog all’interno del proprio sito web fa la differenza. Non a caso anche Eviblu ha riservato una sezione news ad articoli scritti e ottimizzati con un solo obiettivo: promuovere il nostro sito internet e spiegare ciò che facciamo agli utenti della rete. Se stai leggendo queste righe è perché, con ogni probabilità, hai cercato su Google.it la combinazione “come promuovere un sito web su Google”, o magari “agenzia promozione sito web” o ancora “promozione sito web su Google”… il merito è anche dell’esistenza di uno spazio, e cioè di una cornice come appunto il blog, pensata apposta per ospitare questo tipo di contenuti.

4. SCRIVERE I META DATI (META DESCRIPTION, META TITLE…)

Scrivere i metadati

La quarta strategia da tenere a mente per compiacere Google riguarda i cosiddetti metadati, un concetto leggermente più articolato rispetto agli url visti al punto 1. Per metadati intendiamo soprattutto il meta title e la meta description di ogni pagina, vale a dire i due elementi che andranno a costituire l’anteprima della pagina nei risultati di ricerca. Ignorare questi campi è un punto a sfavore rispetto a chi invece si impegna a scrivere meta title e meta description accattivanti. Idem per l’alt tag e le descrizioni delle immagini disseminate all’interno di un sito, di un ecommerce e così via. Riempire questi campi tenendo conto delle parole chiave è una buona prassi da non sottovalutare mai!

5. OTTIMIZZARE IL SITO PER I DISPOSITIVI MOBILE

Ottimizzare il sito per i dispositivi mobile

I dispositivi mobile coprono oggi il 60% delle sessioni di navigazione online. In altre parole, solo il 40% degli utenti naviga da computer fisso, il resto delle esperienze avviene su smartphone o tablet (i dispositivi mobile appunto). Questo dovrebbe suggerire a qualunque amministratore l’importanza di ottimizzare il sito anche per la navigazione da mobile, creando un ambiente in linea con le esigenze di chi usa uno schermo touch screen e non ha una tastiera sotto mano (giusto per citare due macrodifferenze). Se l’utente apprezza, Google premierà il sito di conseguenza e vi consentirà di emergere nei risultati. Un principio universale da tenere sempre presente.

6. MIGLIORARE I LINK INTERNI TRA UNA SEZIONE E L’ALTRA

I link interni tra una sezione e l’altra del sito non vanno intesi come meri collegamenti ipertestuali. Se nel testo introduttivo di una sezione linkiamo le sottosezioni interne, stiamo comunicando agli spider di Google (nella fattispecie a Googlebot) che quelle pagine interne parlano di quell’argomento. Il discorso è molto più complesso e non dipende solo da questo fattore, ma il contributo resta: se noi usiamo link come questo o come un anonimo qui otterremo ben poco in termini di coerenza fra le pagine. Meglio dunque aggiornare i link e scrivere che questi, ad esempio, sono i nostri servizi SEO o che in questa sezione troverai info relative al SEO per ecommerce.

7. CREARE LINK ESTERNI AUTOREVOLI (LINK BUILDING)

Link building sito web

Oltre ai link interni ci sono anche i link esterni, ovvero i collegamenti fra risorse al di fuori del nostro sito (e spesso al di fuori del nostro controllo). Possiamo intervenire in questo senso cercando di creare ad arte risorse contenenti link sotto forma di anchor text (vale a dire link corrispondenti a parole chiave di nostro interesse). Come? Le strategie sono tante e spaziano dalla pubblicazioni di guest post in un portale in target alla scrittura delle descrizioni nei video di Youtube. L’importante è rispettare il concetto di autorevolezza: non basta pubblicare link a casaccio, anzi, un comportamento del genere potrebbe essere dannoso. Meglio adoperarsi per trovare portali di qualità, con una loro storia e un loro pubblico consolidato.

8. PUBBLICARE VIDEO NEL CANALE YOUTUBE

Promuoversi con Youtube

Negli ultimi anni la crescita di Youtube in termini di iscritti e contenuti pubblicati è stata incredibile. La quantità di ore trascorse a guardare video da parte degli utenti non è mai stata così elevata, confermando questo portale come uno dei più visitati al mondo. Se ragioniamo in termini di promozione, un tale successo dovrebbe essere sufficiente per spingerci all’azione, ma non è ancora tutto. Quando pubblichiamo un video Youtube, infatti, possiamo sperare di comparire ai primi posti anche nei risultati di ricerca di Google, scavalcando quelli che potrebbero essere concorrenti ben più forti e autorevoli di noi. Un escamotage banale che può tuttavia aggirare il problema di una prima pagina troppo affollata.

9. COMPLETARE LA SCHEDA GOOGLE MY BUSINESS

Scheda Google My Business

Sebbene Google Plus sia stato chiuso di recente, Google My Business continua a esistere e dare un contributo essenziale alla visibilità di migliaia di aziende. Sì perché una buona scheda Google viene mostrata nella parte destra della schermata ogni volta che l’utente compie una ricerca inerente al settore dell’azienda. Se ad esempio creiamo la scheda della nostra azienda di termoidraulica a Genova, è molto probabile che Google mostrerà noi a discapito di altri concorrenti privi di scheda nel momento in cui un utente digitale “idraulico Genova” o combinazioni simili. Questa strategia di promozione, efficace e a costo zero, funziona molto bene in particolare per le attività localizzate su un territorio circoscritto (non solo città ma anche zone della città, quartieri, comuni di provincia, aree turistiche).

10. GESTIRE (BENE) I SOCIAL MEDIA

Gestione social network

Come per i video Youtube e la scheda Google My Business, così per i social media la promozione su Google è una conseguenza indiretta e tuttavia significativa. I benefici sono di due ordini di grandezza:

  • Se abbiamo una pagina Facebook o un profilo Instagram, è molto probabile che Google includerà l’anteprima nei risultati quando uno digita il nome del brand (nel nostro caso Eviblu). Questo ci permette di monopolizzare la parte alta della prima pagina ed escludere che tra i primi 6-7 risultati compaiano possibili aziende con un nome simile al nostro o che si occupano dello stesso servizio.
  • Più raro è il secondo scenario, in cui un post molto dettagliato finisce per essere mostrato come risultato di ricerca. Succede spesso ad esempio con LinkedIn, soprattutto da quando il social media business ha offerto agli iscritti la possibilità di pubblicare interi post in forma di articoli stile blog, ma succede anche con Facebook e più di rado con Instagram o Twitter.

11. SVILUPPARE MINISITI PER LE KEYWORD LONGTAIL

Accanto al sito principale, è buona norma valutare l’opportunità di sviluppare mini siti o siti one page (volendo anche come landing page) ottimizzati per una singola parola chiave. Nonostante sia una tattica ormai “antica”, questa strategia continua a dare i suoi frutti, in modo speciale per keyword di tipo longtail, ovvero per keyword molto specifiche, ad esempio “derattizzazione Vicenza”, “pannelli fotovoltaici online”, “officina camper Padova” e così via. Acquistato il rispettivo dominio (www.pannellifotovoltaicionline.it) occorre popolarlo di contenuti, collezionare qualche link esterno (in primo luogo dal sito madre e canali social collegati) e attendere i risultati. Di solito funziona, e a volte si riesce ad arrivare dritti dritti ai primi posti!

12. RIDURRE LA VELOCITA’ DI CARICAMENTO DELLE PAGINE

Ridurre velocità caricamento pagine

Sito lento nel caricamento delle pagine? Male, perché se c’è una cosa che Google non tollera è che un utente debba aspettare. Ridurre le tempistiche di caricamento significa migliorare l’esperienza di navigazione del tuo pubblico, incrementando la tua credibilità agli occhi di Google. Negli ultimi anni si è diffuso in proposito il simbolo del fulmine giusto accanto al risultato di ricerca, una sorta di bollino di qualità che Google assegna a siti web, portali e blog con velocità di caricamento eccellenti rispetto alla media.

13. PIAZZARE ARTICOLI IN PORTALI E QUOTIDIANI AUTOREVOLI

Content marketing

Piazzare articoli nel web è di estrema utilità non solo a fini SEO (vedi il paragrafo n° 7 sulla link building), ma anche per una promozione intelligente condotta senza grossi investimenti. Immaginiamo ad esempio un piccolo ecommerce di accessori per il giardino, nato da poco e senza la necessaria autorevolezza. Pensare di promuoverlo con un posizionamento naturale nel giro di qualche mese è ambizioso: si può fare, ma a volte occorrono anni. Più sensato è provare a pubblicare un articolo in un portale già affermato, ad esempio un quotidiano o un magazine di settore sul giardinaggio. Potrebbe essere una semplice intervista in cui il titolare presenta il progetto e parla della sua l’idea. Ecco che Google, indicizzato l’articolo, lo mostrerà da subito come risultato nelle ricerche, sia in corrispondenza del nome del brand sia per una o più parole chiave di interesse.

STRATEGIE PER PROMUOVERSI SU GOOGLE A PAGAMENTO

Ora che abbiamo visto i metodi gratuiti (o potenzialmente tali), passiamo a quelle che sono le strategie di promozione a pagamento, in cui per forza di cose bisogna calcolare un budget per essere visibili. I costi qui diventano spesso considerevoli, ma il vantaggio è di ottenere da subito l’attenzione e la visibilità desiderate. Se la campagna è ben impostata, il ritorno sull’investimento (ROI) è sicuro anche nel lungo termine.

14. INVESTIRE SU GOOGLE ADS (ANNUNCI SPONSORIZZATI)

Promuoversi con Google Ads

Il sistema di promozione a pagamento più immediato è senza dubbio Google Ads, piattaforma di casa Google che ha rivoluzionato il mercato dell’advertising online, o per usare un termine più generico e famigliare della pubblicità a tutto tondo. Tramite Google Ads (ex Google AdWords), gli inserzionisti possono creare annunci sponsorizzati, investendo un budget monetario a scelta da spalmare nell’arco di giorni, settimane, mesi o anche anni. Gli annunci compaiono in posizione privilegiata negli stessi risultati di ricerca, catturando l’attenzione del pubblico e generando clic verso i siti web o le pagine promosse. Leggi di più sulle campagne PPC Adwords!

15. INSERIRE I PRODOTTI SU GOOGLE SHOPPING

Google Shopping è un altro prezioso canale di vendita alternativo al classico ecommerce e al negozio associato alla pagina Facebook. Si tratta di un’opzione specifica dedicata a chi vuole vendere prodotti su Google Ads. Con Google Shopping si creano annunci finalizzati alla promozione di articoli, oggetti e beni di consumo da mostrare sia sul motore di ricerca Google Shopping sia su Google sia sulla rete Display (vedi prossimo punto). Anche qui le potenzialità sono enormi, purché gli annunci e la campagna vengano creati e gestiti da personale competente e non da chi ha poca o nessuna dimestichezza con uno strumento sofisticato e complesso.

16. ATTIVARE ANNUNCI SULLA RETE DISPLAY (SITI PARTNER GOOGLE)

Promuoversi nella rete display Google

Altra strategia per promuovere un sito su Google è quella di attivare annunci sponsorizzati sulla rete display, ovvero sul network di siti, blog e portali che ospitano spazi dove inserire banner e altri formati di pubblicità. Il meccanismo di base è lo stesso di Google Ads, per cui ad ogni clic su un annuncio l’inserzionista paga una certa somma di denaro (da pochi centesimi a qualche euro a seconda di molteplici fattori tra cui qualità dell’annuncio, pertinenza, concorrenza, ecc). La differenza è che nella rete display, rispetto che in Google Ads, gli annunci non sono solo di tipo testuale, ma anche di tipo grafico e interattivo, con immagini e brevi animazioni in grado di stimolare maggiormente l’occhio di chi naviga nel web.

17. CAMPAGNE REMARKETING DAL SITO (E NON SOLO)

Le campagne remarketing rappresentano un’altra ghiotta occasione di promozione non tanto su Google ma sul web in generale. La parola remarketing sta a indicare un tipo di campagna in cui gli annunci compaiono nei siti che naviga l’utente (o nella stessa casella di posta elettronica) dopo che l’utente stesso ha visitato il sito oggetto della promozione. È un marketing mirato perché basato su un interesse già manifesto in partenza, con chance elevate di convertire l’utente e ricondurlo verso l’acquisto di un prodotto o la prenotazione di un servizio online a costi risibili.

18. PPC SU VERSIONI DI GOOGLE ESTERE (.COM, .CH, .DE…)

PPC Google

Uno dei sistemi più sottovalutati per promuoversi su Google è quello di impostare la campagna di PPC (Pay-per-clic) non nei confini nazionali bensì all’estero. Paesi vicini come la Svizzera, l’Austria, la Francia o la Spagna offrono a qualunque business attrezzato ulteriori margini di mercato, a volte perfino più floridi e remunerativi dell’Italia perché privi di una concorrenza così agguerrita. Le versioni di Google estere (da Google.ch in Svizzera a Google.ca in Canada) potrebbero aprire allo sviluppo di esperienze di import-export superlative, tenendo anche conto del valore del Made in Italy riconosciuto in tutto il mondo. Punto di partenza, in questo caso, è l’analisi gratuita del mercato.

19. PROMUOVERSI CON VIDEO A PAGAMENTO SU YOUTUBE

Nel 2020 la promozione su Google e quella su Youtube vanno ormai a braccetto. In questo senso realizzare un video a pagamento, anche di pochi secondi, può contribuire al lancio di un prodotto, alla presentazione di una struttura alberghiera, alla pubblicità di una nuova auto e così via. Il video sponsorizzato comparirà in apertura o nel mezzo di altri video, segnalato dalla dicitura “Annuncio” a sinistra. L’investimento per questo tipo di campagna risulta maggiore se non altro per la necessità di realizzare un video all’altezza delle moderne aspettative del pubblico, con relativi costi legati all’attività di videomaking, location, editing e quant’altro. Un buon compromesso sono le animazioni grafiche, realizzabili grazie a programmi semplici di motion graphic accessibili anche ai meno esperti.

20. PROMUOVERSI SU GOOGLE, MA ANCHE SU BING, ECOSIA, ECC

Come per Google, così per altri motori di ricerca meno utilizzati esiste la possibilità di attivare campagne pubblicitarie di vario genere. Il volume di utenti è sicuramente inferiore in quanto Google, in Italia, copre all’incirca il 95% di ricerche, ma come per i mercati esteri e per altre strategie viste in questo elenco, bisogna sempre ricordare il principio della concorrenza: muoversi su altri fronti, come sul motore di ricerca Ecosia (in fortissima crescita nell’ultimo anno), riduce enormemente il numero di competitor con i quali gareggiare, a beneficio del budget investito e dei risultati ottenibili.

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