Abbassare la frequenza di rimbalzo di un sito

A COSA PRESTARE ATTENZIONE PER DIMINUIRE IL BOUNCE RATE

 Abbassare frequenza rimbalzo sito

Scoprire che cos’è la “frequenza di rimbalzo” (bounce rate)  non è mai piacevole. Quasi sempre questo valore è alto, il che significa un numero eccessivo di persone che visita il sito e lo abbandona dopo pochi secondi. Proprio così: la frequenza di rimbalzo è data dalla percentuale di utenti che atterrano su una pagina del nostro portale (sito, ecommerce o blog) e “rimbalzano” subito indietro, tornando su Google o sulla pagina di partenza. Considerando che ogni visita potrebbe portare in futuro a un acquisto o a una conversione, non occorre aggiungere altro per capire quanto sia importante questo valore. Come abbassare dunque la frequenza di rimbalzo?

Osservando le statistiche disponibili, il primo e più importante fattore che porta gli utenti ad abbandonare un sito è la velocità di caricamento delle pagine. Sopra i 4-5 secondi di attesa, il 57% di persone abbandona il sito (fonti Radware). La sigla che identifica questo fenomeno è TTI, acronimo di Time to Interact, ovvero il tempo necessario per rendere i contenuti fruibili agli utenti. La stessa Radware indica di non superare i 3 secondi di TTI, limite invalicabile per contenere il bounce rate. Altro elemento essenziale per abbassare la frequenza di rimbalzo è il design e quindi la distribuzione degli elementi di una pagina. Non a caso, i template che vanno per la maggiore puntano all’eliminazione di qualsiasi contenuto superfluo.

CURARE LA COMUNICAZIONE PER RIDURRE LA FREQUENZA DI RIMBALZO

Se il sito è veloce e i contenuti sono organizzati in modo chiaro, allora vale la pena concentrarsi sulla comunicazione. Questo terzo aspetto gioca un ruolo determinante e può abbassare di molto la frequenza di rimbalzo. Vendete pannelli solari? Offrite consulenza finanziaria? Noleggiate auto con conducente? Benissimo: dovete comunicarlo attraverso testi diretti e immagini inequivocabili, spiegando in poche parole i vantaggi di rivolgervi a voi, ciò che vi distingue dalla concorrenza, quello che di unico potete offrire rispetto agli altri. Migliorate questi tre fattori e il bounce rate non potrà che migliorare di conseguenza.

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