LA SCELTA DELLE PAROLE CHIAVE STA CAMBIANDO, ECCO COME
Chiunque abbia un minimo di confidenza con gli strumenti di Google avrà usato almeno una volta il compianto Keyword Tool. Quest’ultimo, a titolo gratuito, forniva preziose informazioni sul volume di ricerche mensili a livello locale e globale intorno a una determinata parola chiave (da cui il nome). Da qualche settimana a questa parte, tuttavia, ha fatto la sua comparsa Keyword Planner. Per quanto simile al precedente, questa piattaforma sembra orientata molto più alla pianificazione di annunci AdWords (non a caso solo gli utenti con un account possono accedere al servizio) e meno allo studio di parole chiave per posizionamento naturale. Un cambiamento che ha evidenti interessi economici, al quale – come se non bastasse – se ne è appena aggiunto un altro… la protezione delle ricerche con protocollo ssl.
In sostanza Google, alzando la bandiera del “rispetto della privacy”, ha deciso di proteggere con protocollo ssl tutte le ricerche effettuate dagli utenti (finora lo erano solo quelle di utenti loggati su gmail). D’ora in avanti quindi Analytics non riporterà più le keyword da traffico organico, bensì un indecifrabile “not provided”, parola che per chi non masticasse bene l’inglese vuol dire non fornito, o anche non pervenuto. La scomparsa di Keyword Planner sembra parte di un vasto piano, vale a dire una delle tante azioni di un’offensiva per incentivare gli investimenti in AdWords. Finisce quindi l’epoca delle keyword?
IL VALORE DELLE PAROLE CHIAVE AUMENTA E I SEO SI SPECIALIZZANO
Potremmo concludere che il posizionamento naturale si complica, ma questa è solo una porzione della verità. Come dimostrano i maggiori esperti seo mondiali, le soluzioni rimangono: in molti ad esempio suggeriscono di sfruttare keyword longtail (non più “alberghi roma” ma “alberghi roma con posto auto coperto”) o di personalizzare al massimo i contenuti in base al target (gli iscritti alla newsletter piuttosto che i fan della pagina Facebook). Il lavoro del SEO diventa ancora più specialistico e difficile, ma grazie a strumenti alternativi come http://ubersuggest.org/ o www.seoutility.com/it/tools/google/google_suggest.aspx, le possibilità di posizionarsi non mancano, e non mancheranno mai fino a quando Google deciderà di essere un motore… di ricerca.
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