Le migliori keyword per il tuo sito web


matteo dagostino consulente filosofico

di Matteo D’Agostino (Schio, Vicenza)

Esperto Internet Marketing e Google Partner certificato, specializzato in web marketing alla University of California e all’Oxford College of Marketing.


COME SCEGLIERE LE MIGLIORI KEYWORD E AUMENTARE IL TRAFFICO

In diverse occasioni abbiamo spiegato quanto sia importante pubblicare contenuti ottimizzati (in forma di pagine, post o news del blog, ma anche descrizioni di ecommerce) per aumentare il traffico organico in entrata. Oggi ti spiego come scegliere le migliori keyword da usare all’interno di questi contenuti. La regola generale è che più una combinazione di parole è breve, più è difficile posizionarla su Google. Viceversa, se la combinazione è molto lunga, anche un semplice articolo ottimizzato potrà farti salire in prima pagina. Per spiegare questa dinamica, dobbiamo partire dal concetto di “coda lunga”, in inglese “long tail”. Il principio è molto semplice ed è riassunto nell’immagine che vedi più in basso: a sinistra abbiamo parole singole o keyword composte da due o tre termini al massimo, mentre a destra queste combinazioni si allungano, arrivando a includere fino a sei, sette termini, se non addirittura intere frasi (ad esempio: “consigli per acquistare pannelli fotovoltaici”). Esattamente la forma di una coda allungata.

Grafico delle keyword longtail.

Se rimaniamo nella parte sinistra del grafico, avremo moltissime ricerche ma anche moltissima concorrenza. Viceversa, se ci spostiamo nella parte destra, le ricerche diminuiranno ma avremo meno concorrenza. Per spiegarmi meglio, provo a fare un esempio fra i tanti di un business immaginario.

IL PROCESSO DI RICERCA: DA KEYWORD GENERICHE A KEYPHRASE

Pensiamo a un centro per la cura della calvizie che offre servizi di infoltimento dei capelli, consulenza e prodotti vari per l’alopecia. Questo centro vuole ottenere più contatti e visite al proprio sito web, e per farlo ha bisogno di intercettare un pubblico di potenziali clienti in target. Come fare? Una strategia (una delle più efficaci) consiste nel pubblicare articoli che trattano tematiche di interesse su argomenti specifici. Quali parole avrà senso utilizzare in questo caso? Un elenco di parole generiche sarà il seguente:

– fermare la calvizie

– rimedi alopecia

– soluzioni perdita capelli

– prodotti caduta capelli

– ecc ecc

Ma ha davvero senso investire soldi e tempo per tentare di posizionarsi con queste keyword? Detta altrimenti, sono queste le keyword migliori? La risposta è no: anche se tutte le keyword sono tali, questo non significa che tutte le keyword siano le più performanti. Nel caso del nostro esempio, ci troviamo infatti nella parte sinistra del grafico, dove si concentrano le keyword generiche, più ricercate ma anche più competitive. Noi dobbiamo invece spostarci nella parte destra del grafico, passando da keyword semplici a keyphrase (e cioè frasi chiave) più articolate e quindi più mirate. L’elenco delle keyword migliori per il centro di cura della calvizie, nella fattispecie, potrebbe somigliare a questo:

– capelli che non crescono da un lato

– infoltimento capelli non chirurgico

– capelli fini uomo rimedi naturali

– capelli che non crescono in lunghezza

Tutto chiaro? La domanda diventa quindi la seguente: come faccio a sapere che queste, effettivamente, sono le keyphrase su cui puntare? E qui veniamo ai metodi più indicati per restringere il campo e fare centro: partiamo con Google Suggest.

GOOGLE SUGGEST PER LA RICERCA EMPIRICA DELLE KEYWPHRASE

Da ormai una decina di anni Google ha integrato nel proprio motore di ricerca la funzione (gratuita) di completamento automatico, anche nota come Suggest (suggerimento). In pratica, mentre digitiamo le prime lettere/parole della nostra interrogazione (in gergo query), Google ci mostra in tempo reale le possibili alternative. Un esempio lo vediamo nello screenshot di seguito, sempre per l’argomento che abbiamo considerato prima:

Suggerimenti automatici su Google

Come si può notare, Google suggerisce solo ALCUNI completamenti, che sono una parte della totalità delle possibili varianti. Il motivo per cui lo fa è presto detto: i suggerimenti diventano tali nel momento in cui ogni mese un certo numero di persone effettua quella stessa ricerca. Se quella ricerca non è di interesse, non diventerà mai un suggerimento automatico. Esempio banale: se digito “infoltimento capelli non poss…”, il menu dei suggerimenti automatici viene meno, evidentemente perché questa combinazione (o meglio, questa premessa di combinazione) non desta alcun interesse, e quindi non rientra nell’archivio informatico dell’algoritmo:

Mancato completamento parole chiave

Il grosso limite di questo metodo per trovare le keyword migliori è dato dall’assenza di statistiche. Google Suggest non ci dice quante persone effettivamente cercano ogni mese quella keyphrase, ovvero quel completamento automatico. Un dato del genere lo dobbiamo recuperare noi, quantomeno se vogliamo affinare ancora di più il tiro e quindi ottimizzare gli sforzi. Dove lo recuperiamo? Bé, abbiamo l’imbarazzo della scelta!

DA SEOZOOM A SEMRUSH: OTTENERE LE METRICHE DELLE KEYWORD

Ogni combinazione (keyword o kephrase che sia) si differenzia in base a metriche ben precise, che alcuni programmi online mostrano ai propri clienti, o tramite versioni trial del programma stesso, o con piani in abbonamento. La più importante di queste metriche è il volume di ricerca, un dato che esprime il numero di ricerche medie mensili in una specifica area geografica (vale a dire nel motore di ricerca google.it in Italia, google.us negli USA, google.ca in Canada, ecc ecc). Nel vasto mondo di suite che permettono di risalire ai dati salienti di ogni keyword, mi limito a citare i principali big del settore:

SEOZOOM

Software italiano facente capo alla società SEO Cube S.r.l., lanciato sul mercato circa dieci anni fa dagli imprenditori Ivano Di Biasi e Giuseppe Liguori. Nel tempo, SEOZOOM è cresciuta e si è affermata come una piattaforma leader, ampliando la propria gamma di servizi per soddisfare esigenze di vario genere, come appunto la ricerca delle parole chiave migliori (v. la sezione keyword reasearch tool).

SEMRUSH

Semrush non è altro che l’equivalente di SEOZOOM in salsa americana. Fondato nel 2008 con un singolo tool, nel 2009 contava tre dipendenti, nel 2014 aveva 8 tool a disposizione, nel 2020 ne aveva 55, e oggi conta 100.000 clienti paganti e 1 milione di iscritti con piano free. Lo strumento per la ricerca delle parole chiave si trova nella sezione Keyword research toolkit

AHREFS

Con sede principale a Singapore e uffici sparsi in 25 location del mondo, Ahrefs si conferma come uno dei maggiori player nell’ambito del web marketing e del SEO. I servizi sono bene o male gli stessi di SEOZOOM e SEMRUSH, e anche le metriche prese in esame sono più o meno le stesse. Nella sezione Keywords Explorer si possono trovare maggiori info e un video demo piuttosto eloquente.


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ATTENZIONE ALLA CONCORRENZA: L’ANALISI DEI COMPETITOR

Fin qui dovrebbe essere tutto abbastanza chiaro. Ciò che non abbiamo considerato è però una variabile tutt’altro che secondaria, e cioè la concorrenza. Gli stessi strumenti online di keyword research come SEOZOOM e affini analizzano più che altro la concorrenza su Google Ads, la piattaforma di advertising di Google. Ma questa non è per forza la concorrenza che interessa a noi, non se parliamo di keyword da usare per il nostro sito web. Nel sito web le keyword dovranno essere scelte ANCHE in base alla concorrenza organica, quella con cui dovremo scontrarci nei risultati di ricerca. Che il nostro sito (o blog) tratti di argomenti generici o specifici, dovremo evitare di scegliere parole molto concorrenziali, puntando in alternativa su quelli che potremo definire “vuoti di ricerca”.

Trovare le migliori keyword per un sito web

Dopo aver individuato la keyphrase migliore, dunque, verifichiamo se nella prima pagina di Google sono presenti molti o pochi risultati con titolo, anteprima e url ottimizzati per quella esatta chiave di ricerca (corrispondenza precisa). Se pochi siti hanno già sfruttato la parola chiave, siamo sulla strada giusta e abbiamo maggiori probabilità che il nostro lavoro dia i suoi frutti. Se invece la prima pagina è piena di articoli, news e testi che sono coerenti con quella stessa keyphrase che avevamo individuato, bè, allora è meglio passare oltre e puntare su un’opzione meno sfruttata! E se ti stai chiedendo come condurre un’analisi del genere con un approccio scientifico, ti confesso che qui non c’è tool che tenga: l’esperienza fa una differenza enorme per leggere i risultati e individuare i vuoti di ricerca.

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All’atto pratico, potresti essere arrivato a un punto morto: hai le idee più chiare, ma ti mancano l’esperienza, la familiarità con queste metriche, e soprattutto un abbonamento a SEOZOOM, SEMRUSH e company. Hai quindi bisogno di un esperto che possa darti supporto e aiutarti a individuare le keyword migliori. Buone notizie: non solo posso farlo io per te, ma sono talmente sicuro del buon esito di un’operazione del genere, che ti offro senza alcun impegno una valutazione SEO gratuita del tuo sito web, del tuo blog o due tuo ecommerce! Come funziona? Semplice, ti basta compilare il modulo di contatto che trovi alla pagina dedicata e avrai subito:

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Forte no? Questi dati e queste informazioni rappresentano il punto di partenza su cui lavorare per sviluppare il tuo progetto di business e raggiungere il maggior numero di clienti online grazie a un posizionamento solido e duraturo. Un investimento diluito nel tempo, che a differenza di quanto accade con l’advertising ti consentirà di rimanere al tuo posto per gli anni a venire. Inizia subito con una prima valutazione SEO gratuita e su misura!



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