Ottimizzare sito e codice come tecnica di posizionamento


matteo dagostino consulente filosofico

di Matteo D’Agostino (Schio, Vicenza)

Esperto Internet Marketing e Google Partner certificato, specializzato in web marketing alla University of California e all’Oxford College of Marketing.


Ottimizzazione sito tecniche di posizionamento

In questi ultimi 2 mesi abbiamo esaminato insieme alcune delle principali tecniche di posizionamento sui motori di ricerca. Dal popolamento del sito web con testi e contenuti ottimizzati alla pubblicazione di post e articoli, dalla corretta gestione dei social network alle tecniche di link building. Oggi vediamo di approfondire ulteriormente il discorso focalizzando l’attenzione sulle tante variabili che determinano le performance di un sito e, di conseguenza, incidono in modo positivo o negativo sul posizionamento. Prima di cominciare è bene fare una precisazione metodologica. Google funziona secondo un algoritmo molto complesso, è quindi impossibile stabilire il peso di ciascun aspetto, motivo per cui ci limiteremo a elencare i fattori legati al codice HTML che aiutano a migliorare il ranking. Cominciamo dalla velocità di caricamento delle pagine.

SITI VELOCI = SITI APPREZZATI DA GOOGLE E DAI MOTORI DI RICERCA

Un sito lento non otterrà mai il massimo risultato in termini di visibilità su Google. Questo perché il motore di ricerca – non solo Google – tende a premiare la qualità in ogni suo aspetto: l’utente deve trovare risultati in linea con le sue aspettative e le sue esigenze. Tempi di attesa di oltre 4-5 secondi per visualizzare una pagina sono già eccessivi e precludono la nostra scalata ai primi posti di Google. Curiamo dunque la velocità di caricamento del sito cominciando da Page Speed, uno strumento messo a disposizione da Google proprio per verificare, con un punteggio da 0 a 100, le prestazioni del sito nel suo complesso.

L’IMPORTANZA DI AVERE SITI RESPONSIVE PER DISPOSITIVI MOBILE

Il traffico da mobile ha ormai superato quello da computer “tradizionale”. Oggi milioni di utenti navigano da smartphone, tablet, ereader e device ibridi, ed è impensabile proporsi con un sito che non sia ottimizzato per questo genere di apparecchi. Ottimizzazione vuol dire in questo caso adattare i contenuti alla grandezza dello schermo e alle funzionalità della tastiera. Mostrare una versione del sito “mobile responsive” piace all’utente e dal momento che tutto ciò che piace all’utente piace anche a Google, è chiaro che il nostro tornaconto, anche per quanto riguarda il posizionamento, non tarderà ad arrivare.

CODICE LEGGERO, PAGINE VISIBILI, NO FINESTRE POP-UP

Ci sono molti errori che possiamo commettere – anche in buona fede – nella gestione di un sito web o blog. Ad esempio appesantire il codice di stringhe inutili, ridondanti, prolisse. Sovraccaricare di comandi il codice non farà che ostacolare la nostra strada verso la vetta, idem per quanto riguarda l’utilizzo di finestre pop-up (vedi ad es. la pubblicità a tutta pagina di cui si fa largo uso in alcuni portali online), pagine nascoste, link a siti mirror e altre pratiche non proprio raccomandabili. Suggerisco sempre ai miei clienti e ai partner con cui collaboro di leggere e memorizzare le Linee guida SEO di Google pubblicate per i webmaster di tutto il mondo, con pratici consigli e un ventaglio davvero ampio di istruzioni da seguire alla lettera. Anche qui, ne va delle perfomance del sito e del suo posizionamento su Google.

IMMAGINI CON RISOLUZIONE 72 DP: COME E PERCHE’ SISTEMARLE

Uno degli errori più comuni è quello di pubblicare immagini pesantissime, di 1, 2, 3 o più MB, sovradimensionate anche rispetto a schermi grandi. Tutto questo non fa che rallentare il sito, riempire il server di hosting e pregiudicare il nostro posizionamento sui motori di ricerca. La risoluzione ideale di un’immagine equivale a 72 dp, per modificarla basta scaricare un programma gratuito come IrfanView. Cliccate il tasto Image → Resize/Resample, dopodiché salvate la foto nella stessa cartella. Se puntiamo all’eccellenza e vogliamo superare anche i concorrenti più agguerriti, quello che occorre è curare non solo i contenuti, non solo i social, non solo le news. A fare la differenza tra un quarto e un secondo posto, tra una prima posizione in seconda pagina e un’ottava o settima in prima, sono anche e soprattutto i dettagli. Rimbocchiamoci le maniche, parola d’ordine: ottimizzare!


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