Quali sono le attività che permettono di ottimizzare un sito web? E come agire per posizionarsi ai primi posti? In questa guida ti spiego vita, morte e miracoli dell’ottimizzazione, un lavoro complesso e affascinante, che dovrebbe essere la base di qualsiasi business online. O almeno: di chi vuole avere successo in rete.
Esiste una sola strada per piacere ai motori di ricerca e quindi a Google: ottimizzare il proprio sito web. Per farlo occorrono competenze tecniche molto specifiche, la stessa che servono per gestire – ad esempio – la parte grafica, quella pubblicitaria o quella inerente alla gestione dei social media. Ci sono diverse operazioni da seguire per ottimizzare un sito web, tutte o quasi note e arcinote, quantomeno agli addetti ai lavori. Eppure, gironzolando in rete, mi imbatto spesso e volentieri in siti e ecommerce che sono lungi dall’essere ottimizzati. Strano ma vero, perché l’ottimizzazione è legata a doppio filo al posizionamento su Google (per cui se non c’è una buona ottimizzazione non ci potrà essere alcun posizionamento). Posizionamento che, a sua volta, decide la classifica di Google. Chi non vorrebbe essere ai primi posti per i prodotti e servizi che interessano la propria nicchia di pubblico?
La risposta è scontata. A tutti interessa stare in alto, perché a tutti serve visibilità. E qui entra in gioco la SEO, acronimo di Search Engine Optimization (ottimizzazione per i motori di ricerca). Siti web e negozi online che compaiono in alto possono godere della massima visibilità per il semplice fatto che la stragrande maggioranza di persone, quando effettua una ricerca, si ferma ai primi risultati. Arrivare in alto, di conseguenza, vuol dire beneficiare di clic in maniera continuativa, 24 ore su 24, come un negozio che è sempre aperto e sempre raggiungibile. E fin qui nulla da obiettare. Il problema è che di mezzo ci sono loro, i motori di ricerca, un vero e proprio imbuto che filtra i risultati e permette a pochi “fortunati” di raggiungere i primi posti. Come infilarsi in questo collo di bottiglia e battere la concorrenza? Le attività da svolgere sono diverse: prima di parlarne più nel dettaglio, ci tengo però a spiegarti l’importante differenza tra indicizzazione e posizionamento.
DALL’INDICIZZAZIONE AL POSIZIONAMENTO DI UN SITO WEB
L’ottimizzazione di un sito web è complessa, come avrai intuito: ci sono tante attività trasversali, la cui sinergia rende più comprensibile e credibile un sito agli occhi di Google. Quest’ultimo non si limita infatti a indicizzare un sito tramite i suoi spider (o web crawler, nella fattispecie Google Bot se prendiamo in considerazione Google), ma ne decide la posizione rispetto agli altri siti e rispetto soprattutto a una determinata parola chiave (o keyword, corrispondente il più delle volte alla query di ricerca dell’utente). Il concetto di ottimizzazione di un sito web, in parole povere, è un gran casino, ma non per questo bisogna gettare la spugna ancora prima di iniziare. In questo articolo voglio analizzare con te passo passo gli ambiti principali in cui è opportuno agire per ottimizzare un sito web o un ecommerce, a prescindere dal settore in cui operi (o vorresti farti spazio).
CODICE E URL: IL PRIMO STEP PER OTTIMIZZARE UN SITO
Fondamentale per avere un sito web ottimizzato è verificare il codice e gli url delle singole pagine. Se queste non sono già ottimizzate, bisogna provvedere il prima possibile alla loro ottimizzazione. Un esempio banale in proposito è il seguente:
- url NON ottimizzato → www.esempio.it/4usoik&_euniouniubnskejdnfkj
- url ottimizzato → www.esempio.it/vendita-materassi-online
La differenza è evidente: nel secondo caso il contenuto della pagina viene in un certo senso “spiegato”, facilitando il lavoro al motore di ricerca, il quale valuterà in maniera positiva lo sforzo del web master (o di chi ha progettato il sito). Gli url sono tanti e includono indirizzi web di pagine istituzionali, ma anche di prodotti, articoli del blog o della sezione news ed eventuali landing page. Tutti gli url dovrebbero essere ottimizzati, anche se contengono informazioni di scarso rilievo. L’importante è che siano chiari, brevi e univoci (no doppioni).
STEP 2: OTTIMIZZARE LE IMMAGINI DI UN SITO WEB
Altro punto da tenere presente riguarda le immagini. Spesso non si ha la percezione di quanto le fotografie siano rilevanti sul fronte dell’ottimizzazione per i motori di ricerca. Al contrario, non bisogna sottovalutare gli utenti che possiamo raggiungere grazie a immagini in grado di veicolare un messaggio (e cioè un breve testo descrittivo dell’immagine stessa). Ottimizzare un’immagine non è difficile, anche se l’immagine non è di altissima qualità. Quello che bisogna fare consiste in:
- scelta del nome dell’immagine quando ancora è offline (da valutare bene perché sarà poi lo stesso nome dell’immagine in archivio Media del sito quando viene effettuato il caricamento)
- scelta del tag alt, ovvero del nome che compare qualora l’immagine dovesse avere un problema di visualizzazione in futuro. In tal caso, sarebbe possibile leggere il “contenuto” dell’immagine stessa, senza quindi necessità di visualizzarla (Server Plan, tra parentesi, ha dedicato a questo tema un articolo completo dal titolo Tag alt: a cosa serve e come inserirlo)
- scelta del title, vale a dire del nome che viene mostrato quando si passa con il mouse sopra l’immagine stessa (il cosiddetto mouse over). Non è obbligatorio inserire la keyword, ma potrebbe avere senso ottimizzare il title in questa prospettiva (con leggere differenze rispetto all’alt-tag).
E la didascalia? Bè, la mia risposta spicciola a questo dilemma è che in un’epoca in cui si legge poco in generale, pensare che la gente si soffermi sulla lettura di una didascalia rasenta l’utopia. In questo caso direi di passare oltre senza rimpianti e senza perderci tempo prezioso.
STEP 3: VERIFICARE META TITLE E META DESCRIPTION
Decisamente più fruttuoso è l’inserimento (o la revisione) dei meta title e meta decription di ogni pagina e sezione del sito web (così come di ogni scheda prodotto se parliamo di un ecommerce). I metadati servono a comunicare al motore di ricerca (e quindi a Google) il contenuto della pagina associata. Il consiglio è sempre lo stesso: lavorare non tanto e non solo sul concetto di keyword, ma su quella che è la coerenza fra contenuto scritto della pagina e informazioni extra testuali. Se ad esempio la nostra pagina parla di Infissi in PVC perché questo prodotto rientra nel nostro catalogo e vogliamo spingerlo, il metatitle dovrebbe suonare più o meno così:
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mentre la metadescription, per sua natura più lunga (fino a un massimo di 155 caratteri spazi inclusi) potrebbe risuonare così:
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Google e qualsiasi altro motore di ricerca hanno bisogno di input che vadano nella stessa direzione. Non pensare a giochetti e sotterfugi, perché ti stai confrontando con un motore di ricerca molto, molto evoluto. Se i tuoi contenuti sono discrepanti rispetto ai metadati o anche solo alle immagini, questo non va bene (leggi: non piace a Google e a tutta l’allegra combriccola di motori di ricerca). Più riuscirai a semplificare il lavoro di scansione delle tue pagine, più finirai nelle grazie di Google, e di conseguenza ai piani alti delle SERP.
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STEP 4: OTTIMIZZARE I CONTENUTI TESTUALI DEL SITO
Quarto step indispensabile per ottimizzare un sito web è quello di fornire contenuti di qualità. A fare la differenza sono articoli informativi, con parole chiave d’interesse, privi di errori grammaticali. Pubblicarne nel proprio sito è un ottimo sistema per farsi amare dai motori di ricerca e, cosa ancora più importante, dagli utenti della rete. Il mio approccio (come quello di qualsiasi esperto di questo campo) consiste nel creare una sezione news/blog interna al sito, nella quale pubblicare articoli o post a cadenza regolare. Si può iniziare con un primo nucleo di quattro articoli, finalizzati al popolamento della sezione stessa, ma si può anche procedere con un articolo per volta, a distanza di una o due settimane o anche un mese dal successivo. Chiaro: più articoli si pubblicano (sempre se parliamo in ottica SEO), maggiori saranno le chance di intercettare le ricerche del pubblico e quindi generare visite e clic.
Alla base di tutto ci dovrà essere un piano editoriale studiato come si deve. Questo punto è imprescindibile per ottenere traffico: non bastano articoli generici e senza keyword, a fare la differenza sono sempre loro, le parole chiave (possibilmente in target) che andiamo a inserire nei nostri post o nelle nostre news. Questo che segue, ad esempio, è il piano editoriale di un nostro cliente che opera nel settore edile come fornitore di materiali e macchinari, in una zona geografica ben precisa del Veneto. A sinistra si possono notare i titoli, a destra le corrispondenti keyword (o per meglio dire keyphrase).
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Va da sé che la decisione su quali keyphrase/keyword includere nel piano editoriale va presa di comune accordo con il cliente, e cioè con la persona che ha cognizione di causa su quali sono i servizi e i prodotti più richiesti dal pubblico. Per fare questo occorre intervistare il cliente stesso e sviscerare con lui le informazioni che si reputano più interessanti per colpire nel segno.
LINK BUILDING ESTERNA: COME GUADAGNARE AUTOREVOLEZZA
Una volta sistemati i punti precedenti, si possono fare alcune considerazioni e verifiche in merito ai primi segnali di miglioramento. Questi segnali – in cima alla lista: comparire su Google per le keyword su cui stiamo lavorando – possono già essere visibili nel giro di qualche mese, e allora vuol dire che Google ci sta premiando. Se ciò non dovesse accadere, avremo bisogno di una spinta in termini di autorevolezza, ad esempio perché il sito è “nuovo” e non gode di alcuna reputazione, oppure perché siamo colpiti da una penalizzazione (link esterni di tipo spam), o ancora, semplicemente, perché pur avendo un sito che esiste da diversi anni, nessuno ci conosce (e questo tradotto in parole povere, vuol dire non avere link in ingresso).
Ebbene, in questi e altri scenari entra in gioco la link building, la stessa di cui parla anche il portale Seozoom nella guida Tutto sulla link building: definizioni, consigli e guida per strategie efficaci. Grazie a un servizio di link building è possibile incrementare l’autorevolezza di un sito attraverso il progressivo aumento dei link in entrata. Ma da dove provengono questi link? La risposta è presto detta: i link che ci servono, arriveranno da siti web e portali focalizzati sul nostro stesso settore, ma non in diretta concorrenza con noi. Sarà compito nostro selezionarli, contattarli, instaurare un dialogo e capire a che condizioni potremo pubblicare un articolo redazionale, con all’interno il link che ci serve. La cosa difficile qui non è tanto trovare un interlocutore, bensì riuscire a collezionare link di qualità a un prezzo accessibile. Se non sai da che parte iniziare, ti consiglio di visitare la sezione del mio sito dedicata alla SEO per siti web.
I NOSTRO SERVIZI PER OTTIMIZZARE AL 100% UN SITO WEB
L’ottimizzazione di un sito web, come avrai capito, non è un giochetto che si può portare avanti nel tempo libero. Ci vogliono mesi, a volte anni, per mettere insieme tutte le attività che ti ho appena elencato. Il nostro piano strategico dovrà essere quindi sostenibile sia da un punto di vista economico (i costi di un SEO Specialist, di un copywriter, ecc) sia da un punto di vista organizzativo, permettendoci di spalmare il budget disponibile e le ore di lavoro. I nostri servizi SEO per ottimizzare un sito web al 100% includono in questo senso:
- Analisi SEO gratuita, per capire come è posizionato il tuo sito o il tuo ecommerce ed elaborare una strategia efficace
- SEO per ecommerce, il lavoro specifico per siti web che vendono online e che hanno bisogno quindi della massima visibilità sui canali di ricerca (compreso Google Shopping)
- Digital Analytics, per analizzare nel dettaglio le metriche e le performance di un sito web e agire di conseguenza
- Posizionamento di siti web, l’attività che ci contraddistingue e che aiuta un sito ad emergere nei motori di ricerca
Tutto questo fa parte del nostro lavoro quotidiano, un lavoro svolto nell’esclusivo interesse del cliente e che, nel corso degli anni, ci ha permesso di avere molti feedback positivi. Entra in azione anche tu e goditi la scalata verso i primi posti dei motori di ricerca!
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