Vuoi sapere quali sono i criteri per scegliere il miglior consulente esperto Google Ads?
Sono Matteo D’Agostino, esperto in annunci Google Ads, lead generation, SEO e SEM.
Ecco il menu:
- Il tuo esperto Google deve dimostrare di esserlo
- Deve avere un vero portfolio
- Deve saper maneggiare Search, Display e Shopping
- Deve avere esperienza in Web Analytics
- Deve conoscere l’ottimizzazione per le conversioni
- Deve garantirti una prima consulenza gratuita
- Approfitta delle offerte
- Deve avere un’identità chiara
- Deve offrire metodi di pagamento limpidi
- Deve garantire tempistiche chiare
Il mondo di Google Ads è un calderone in cui si muovono consulenti esperti e personaggi senza alcuna competenza. Se i primi hanno studiato e lavorato sodo per accrescere le proprie skill, i secondi non sono così esperti, e il più delle volte approcciano Google Ads con una mentalità tipica di altri ambiti (l’area sales, la SEO, il copywriting, ecc). Il problema è che Ads NON funziona se sfruttiamo unicamente logiche SEO, o se puntiamo tutto su annunci efficaci, o se basiamo la nostra strategia sulle best practice del copywriting, scrivendo un testo accattivante per la landing page. Google Ads funziona quando TANTI ASPETTI vengono gestiti in sinergia da una figura specializzata.Questa figura si chiama consulente Google Ads. Il (bravo) consulente Google Ads deve quindi gestire:
- la strutturazione della campagna di annunci (account, campagne, gruppi di annunci, segmenti di pubblico ecc.)
- il lavoro di creazione di una o più landing page di atterraggio
- la parte di copywriting e grafica, per cui la ricerca di contenuti all’altezza con i quali popolare la stessa landing page
- l’ottimizzazione del messaggio per mezzo di strategie di comunicazione adeguate al pubblico di riferimento
- il monitoraggio successivo della campagna e quindi la verifica delle metriche generate dagli annunci
Detta altrimenti, l’esperto Google Ads dovrebbe lavorare come un regista, in grado di coordinare il lavoro di più figure. Queste comprendono di solito:
- uno sviluppatore, o web master, dedicato alla creazione della landing page alla quale devono rimandare gli annunci
- una grafica o un fotografo, per la realizzazione dei contenuti visual (che a volte, oltre alle immagini, includono video)
- un copywriter, per la scrittura di testi, slogan e degli stessi annunci della campagna Google Ads
Smentiamo quindi un primo luogo comune: difficilmente i migliori consulenti Google Ads sono freelance indipendenti da altri professionisti. Tutti i più esperti si appoggiano a una rete di collaboratori, ognuno a sua volta forte nel settore di appartenenza (e questo del resto è anche il nostro caso, vedi i nostri partner). Se un consulente Ads fosse anche copy, anche fotografo, anche web master e anche grafico… bè, non sarebbe un consulente Ads! Dopo questa doverosa premessa, vediamo quindi alcuni preziosi consigli, 10 in totale, per scegliere un esperto Google Ads degno di questo nome.
1. Il tuo esperto Google deve dimostrare di esserlo: ti spiego come
Si fa presto a dire “sono esperto in Google Ads”. Anche mia nonna era esperta in risotti, ma chi poteva avvalorare il suo modus operandi, a parte noi nipoti? Con Google Ads per fortuna i finti consulenti sono smentiti dai fatti, perché come minimo (e sottolineo, come minimo), bisogna essere certificati. È Google stessa a fornirci una piattaforma di e-learning per imparare i principi di Google Ads. Come vedremo al punto 3 ci sono diverse certificazioni, un consulente dovrebbe averle tutte, ma se non è così assicuriamoci che possieda almeno la Certificazione Google Ads sulla rete di ricerca. E dato che questa certificazione scade ogni anno, assicuriamoci che non sia scaduta, perché fino a pochi anni fa Google Ads nemmeno esisteva (infatti si chiamava Google Adwords!).
Tips #1: il tuo consulente di fiducia deve essere certificato Google Ads per la rete di ricerca nell’anno corrente.
2. Casi studio e portfolio ne abbiamo? Analizzali!
Sono convinto che sarai già capitato nei siti di sedicenti consulenti che sembrano avere lavorato per le più grandi compagnie del mondo. Nomi di brand illustri, che però, gira e rigira, compaiono solo sotto forma di icone. Uhm… io lo trovo piuttosto singolare: ma come, uno che ha collaborato con aziende gigantesche non si prende la briga di spiegare che progetto ha portato a termine? Di fornire qualche dato o qualche statistica relativa al suo successo? Forse quei nomi sono nomi di fantasia, o forse il servizio di consulenza in Google Ads non è andato poi così bene. Se c’è un portfolio nel sito, dagli come minimo un’occhiata, e se vuoi fare un passo ulteriore, chiedi al consulente di passarti qualche caso studio. Se è una persona seria, non avrà esitazioni a condividere con te alcuni dati (non tutti ovviamente) e dimostrarti di saperci fare.
Tips #2: il tuo consulente di fiducia deve avere un portfolio verificabile con risultati di un certo calibro.
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3. Oltre Google Ads: La rete display e gli annunci shopping
Nel 2021 Google Ads non è più un servizio di promozione, è un sistema a tutto tondo, una vera miniera di risorse e funzionalità in costante aggiornamento. Possiamo elencare almeno tre articolazioni di questo sistema, vale la pena spiegarle in modo che siano chiare prima di tutto a te che sei il cliente finale e l’utente che fruisce dell’universo Ads (il tuo consulente, detto fra noi, è soltanto un intermediario):
- Rete di ricerca, è la rete classica che tutti conosciamo, quella di Google e dei risultati di ricerca, appunto, sopra i quali compaiono i nostri annunci sponsorizzati. La rete di ricerca ha i suoi pro e contro. Ad esempio, gli annunci sono basati su solo testo e non prevedono immagini, ma rispondono a una strategia “push” (è il potenziale cliente che digita una query e visualizza, tra i risultati organici, la pubblicità).
- Rete display, come suggerisce il nome la rete display è l’insieme di siti, blog e portali che ospitano al loro interno banner multimediali mostrati secondo parametri di coerenza con il contenuto della pagina. Qui possiamo lavorare molto bene di grafica, ma sarà il cliente potenziale a trovarci in ottica “pull”, senza quindi attivare i banner sulla base delle keyword digitate.
- Rete shopping, la più recente dell’universo Ads, è la rete che mostra gli annunci nella vetrina prodotti di Google (anche nota come Google Shopping). L’utente visita questa particolare sezione di Google e come per magia trova, fra i prodotti degli ecommerce presentati in maniera naturale, i prodotti sponsorizzati. Anche qui abbiamo punti di forza e punti deboli che un bravo consulente deve tenere a mente.
Tips #3: Google Ads funziona su rete di ricerca, rete display e rete shopping.
4. L’analisi dei dati: la sappiamo fare oppure no?
Google Ads è SEMPRE, SEMPRE e SEMPRE un work in progress. Togliti dalla testa di lanciare una campagna e girarti i pollici in attesa di ricevere clic e richieste da parte dei tuoi potenziali clienti. Non funziona così (forse in passato, quando eravamo quattro gatti, ora assolutamente no). Qualsiasi campagna va ottimizzata e limata giorno per giorno, settimana per settimana, mese per mese. Il metodo migliore per farlo è usare i dati ricavati con Google Analytics, altro strumento che un consulente serio deve padroneggiare (diffidate dell’esperto di turno se non è così). Anche qui esiste la certificazione in Google Analytics promossa da Google stessa, sia nel tradizionale Analytics che nella variante per ecommerce.
Tips #4: il consulente Ads deve usare Google Analytics per monitorare e affinare la campagna.
5. Valuta il metodo di lavoro: la landing comanda
E veniamo al tasto forse più dolente: il metodo di lavoro. A eccezione degli annunci sulla rete shopping, gli annunci pubblicati su rete display e a maggior ragione su rete di ricerca devono rimandare a una pagina di atterraggio specifica, in gergo ad una “landing page“. L’errore più banale che commettono i finti esperti è quello di agganciare gli annunci a una pagina qualunque del sito, ad esempio una pagina servizi oppure la Home. SBAGLIATO! È molto più difficile convertire il pubblico se non lo rimandiamo a una pagina verticale, costruita e sviluppata per soddisfare in pieno la “promessa” dell’annuncio. Il nostro metodo, non a caso, prevede espressamente questo: la messa online di una pagina di atterraggio configurata secondo un modello collaudato, modello che abbiamo visto funzionare molto bene nell’arco di 2-3 mesi di rodaggio.
Tips #5: la landing page, in abbinamento a una campagna Google Ads, garantisce performance decisamente superiori.
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6. Richiedi una consulenza all’esperto (anche online)
Vero: se chiedi qualcosa a un esperto, questo potrebbe darti risposte difficili da comprendere. Ma partiamo da un presupposto di livello inferiore: l’esperto a cui ti stai rivolgendo risponde al telefono? O alle email? E in che tempi? E con che toni? Perché ti avviso: questa persona a cui pensi di affidarti sarà uno con cui avrai a che fare spesso. Non serve a niente essere super esperti se poi alle tue richieste non c’è risposta. La consulenza preliminare dovrebbe essere cosa certa, assodata, svolta in tempi piuttosto rapidi. E non dovrebbe costare migliaia di euro, perché la consulenza Google Ads non è ingegneria nucleare, è qualcosa che serve prima di tutto al consulente per impostare una strategia di lavoro. Cerca dunque di chiarire bene questo passaggio, evitando di lasciarlo in secondo piano perché potresti avere brutte sorprese.
Tips #6: la consulenza preliminare è doverosa, utilizzala a tuo vantaggio per confrontarti con l’esperto in Google Ads.
7. Approfitta di eventuali promo e offerte
Il nostro lavoro ci ha portato a elaborare un piano strategico replicabile per tutti o quasi i business. E siccome è difficile, specie all’inizio, fidarsi di un professionista, abbiamo pensato di offrire questo piano in promozione: si pagano solo i primi 2 mesi, mentre il terzo è gratuito. Non solo, perché in caso di rinnovo si può avere uno sconto a partire dal quarto mese. Per noi è come lavorare i primi 3 mesi a costo zero, ma è anche un modo per dimostrare al cliente che siamo obbligati a fare bene il nostro mestiere: se falliamo, non ci sarà rinnovo, e se non ci sarà rinnovo, non ci sarà lavoro. Approfittare di queste promozioni ti consentirà di risparmiare soldi e ridurre al minimo i rischi, salvaguardando il budget da dedicare alla tua campagna di ricerca clienti.
Tips #7: se il tuo consulente offre promozioni e offerte speciali, approfittane, potrebbe valerne la pena.
8. Evita consulenti che non mostrano indirizzo e dati
Il consulente Google Ads è un mestiere che si può svolgere ovunque, dalle spiagge di Panama al centro di Milano. Non è detto che chi lavora dall’estero sia per forza un truffatore, ma è bene che i dati e l’indirizzo dell’attività siano sempre dichiarati (al di là che sarebbe obbligatorio per legge). Il vostro interlocutore dove svolge il proprio lavoro? È un libero professionista? Ha partita IVA? Operare, ad esempio, senza partita IVA, non è granché rassicurante, perché spesso è sinonimo di approssimazione o inesperienza. Avere una posizione fiscale chiara e consolidata (lo si capisce in pochi minuti dalla visura camerale) è invece un segnale positivo di affidabilità e sicurezza. In caso di dubbi, meglio controllare il footer del sito o la privacy policy.
Tips #8: dichiarare la propria identità e posizione fiscale è importante, fai attenzione a chi si nasconde o è ambiguo.
9. Attenzione ai metodi per pagare Google e il consulente
Bene, hai trovato il consulente Ads che ti convince, ma al momento di pagare, salta fuori che la suddivisione tra budget Google e budget del consulente non è specificata. Aaaagh! Ma come? Devi sapere quant’è il budget Google ogni volta che ti arriva un addebito, e questo addebito è bene che arrivi sul tuo conto corrente o sulla tua carta di credito. Il rischio, se non c’è alcuna suddivisione dei costi, è che il consulente intaschi una parte dei soldi solo per fare da intermediario! Pretendi sempre di sapere qual è il compenso del consulente per la sua attività, e quale invece il budget di Google generato dai clic complessivi degli utenti, dalle impressioni degli annunci (quante volte vengono mostrati) o dagli altri sistemi di calcolo tariffario previsti da Google Ads. Noi suggeriamo di rimanere su una cifra di almeno 15 euro al giorno per la sola campagna Google Ads, dunque 450 euro al mese sono l’investimento minimo per la spesa di Google.
Tips #9: i costi di una campagna dipendono dai costi del consulente + i costi di Google Ads, non facciamo confusione!
10. Chiedi sempre le tempistiche di lavoro
Un campagna Google Ads va studiata, impostata, settata e monitorata. Come abbiamo detto al punto 5, serve quasi sempre una landing page, e questa va creata ex novo appositamente. Ci vuole tempo, ma non per questo bisogna andare troppo lunghi. In 10-15 giorni la campagna potrebbe essere online, e i tuoi annunci potrebbero iniziare a comparire sul motore di ricerca o sulla rete display. Queste tempistiche devono però essere chiare a te e al consulente, altrimenti c’è il rischio concreto di perdersi in chiacchiere e accumulare ritardi. Dalla nostra esperienza, una campagna ha sempre bisogno di 2-3 mesi per entrare a regime, dunque non avere fretta, potrebbe essere controproducente per i tuoi stessi interessi!
Tips #10: tempistiche chiare permettono di definire una road map di lavoro certa, utile per non accumulare ritardi.
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